Autori: C. Galassi , E. Roncari , A. Piancastelli , F. Billi , S.Martelli , I. Roncarati Presentato al:VII Convegno Nazionale Di Reologia Applicata Anno: 2001 Volume: Unico - Issue: Unico Casa Editrice: Arti Grafiche Landi Lingua: Italiano
Abstract
L’esigenza di trovare sempre nuove tecnologie che permettano la realizzazione di un prodotto innovativo sia dal punto di vista estetico che tecnologico ha spinto le industrie che operano nel settore della ceramica per l’edilizia ad interessarsi sempre più del colaggio su nastro. Questa tecnica di formatura presenta vantaggi dal punto di vista tecnico impiantistico e permette la realizzazione di lastre di grande formato e spessori inferiori rispetto alla tradizionale pressatura lineare con una sensibile riduzione dei costi di trasporto. La tecnologia del colaggio su nastro favorisce il reintegro completo degli scarti di lavorazione e consente inoltre un miglioramento delle condizioni dell’ambiente di lavoro abbassandone drasticamente la polverosità. I prodotti che ci si prefigge di ottenere con questa tecnologia richiedono materie prime normalmente utilizzate nell’industria ceramica tradizionale, in particolare in questo studio si è cercato di realizzare un materiale vetroceramico per applicazione nel settore dei rivestimenti sia per interni che per esterni. I parametri critici per l’ottenimento di formulazioni idonee alla realizzazione di manufatti di grande formato a scala pilota sono risultati essere il grado di macinazione delle materie prime e la relativa frazione volumetrica nonché la sequenza di aggiunta dei vari componenti. Ciò implica l’impiego di formulazioni dove critica è la scelta degli additivi (addensanti) che contrastano lo spandimento della sospensione durante la fase di colatura, non pregiudicando comunque l’efficienza della fase di miscelazione/macinazione dei vari componenti l’impasto. L’addensante deve quindi conferire adeguate proprietà reologiche nella fase di colatura, ma deve anche avere tempi di solubilizzazione brevi così da poter essere aggiunto nella fase finale della macinazione e non pregiudicarne l’efficienza
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