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Reologia di paste serigrafiche
74.zip Autori: L. Boscardin , R. Lapasin , M. Fraizzoli
Presentato al: VII Convegno Nazionale Di Reologia Applicata
Anno: 2001
Volume: Unico - Issue: Unico
Casa Editrice: Arti Grafiche Landi
Lingua: Italiano


Abstract
Nel settore ceramico delle piastrelle il processo di stampa serigrafico è di rilevante importanza in quanto consente la decorazione di un grande numero di pezzi in tempi rapidi. Le paste serigrafiche impiegate sono sospensioni relativamente concentrate di una fase solida finemente suddivisa, detta base, in un veicolo idrosolubile, che è solitamente una miscela di glicoli e poliglicoli, etilenici e propilenici, alla quale possono venir addizionati polimeri naturali o sintetici. La base serigrafica ha una composizione simile a quella delle miscele impiegate per gli smalti ceramici, essendo costituita da materie prime argillose e non, ossidi coloranti, fritte e pigmenti, e può essere bianca, colorata o incolore.
La preparazione e l’applicazione delle paste serigrafiche sono fasi decisive nel processo produttivo delle piastrelle, che incidono direttamente sull’apprezzabilità del risultato sia dal punto di vista estetico che tecnico. Negli ultimi tempi, soprattutto per quanto riguarda certi tipi di paste serigrafiche bianche applicate ad alto spessore con conseguenti consumi rilevanti, si preferisce realizzare quantità notevoli di prodotto (10-20 quintali di secco) macinando la base con acqua ed il veicolo di macinazione, e aggiungendo successivamente, allo scarico, un secondo veicolo che rende la pasta adatta all’applicazione. I vantaggi di questa preparazione sono sia economici che qualitativi, in quanto si possono macinare anche materie prime più grossolane, si ha a disposizione un grosso batch omogeneo che può garantire la costanza e si limitano gli sfridi dovuti alle numerose piccole produzioni dell’ordine di 50-100 Kg mediante macchine raffinatrici. L’applicazione dev’essere tale da garantire il passaggio della pasta attraverso le maglie del retino senza occlusioni dei fori né colature, consentire l'asporto della pasta in eccesso assicurando l’uniformità e la costanza nel tempo della quantità depositata.

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